Quelli che vedete nella prima immagine sono dei ragazzi del New Jersey che fecero sega a scuola in un giorno del lontano 1964. Era precisamente il 7 febbraio, presero la macchina del padre di uno di loro, e si diressero verso l'aeroporto JFK, dove sarebbero atterrati per la prima volta nientepopodimeno che i Beatles. C'erano migliaia di persone, come potete immaginare. Giornalisti e fan. E loro lì in mezzo, come li vedete, in quella macchina.
Insomma, come fu come non fu, Ringo Starr si avvicina e gli scatta una foto. Proprio questa. E sti ragazzi, increduli a dir poco. Il mento a terra.
"Scusa, ma è successo veramente? Cioè Ringo Starr è venuto a farci una foto??? A noi??? Uno degli dei ha fotografato noi???". Mica si capacitavano.
Naturalmente, quando tornano al paesello, dàlli a raccontare a destra e a manca l'episodio stratosferico!!
"Uuuuh... ma davveeero???"
"Ecceeerto!!!... Come no... Appena sono scesi dall'aereo e vi hanno visti laggiù nella folla hanno sicuramente pensato uaaao, sono venuti!!! Immortaliamo questo storico momento!!!..."
"E poi che avete fatto? Siete andati a farvi una pizza insieme, giusto?"
Lo raccontarono per anni, sto fatto, ma alla fine si ruppero le scatole perché tanto non c'era verso. Non gli credeva nessuno. Non gli credette nessuno. E così non se ne parlò più.
Eppure, a volte, succede l'inaspettato epilogo.
Succede che molti anni dopo, precisamente mezzo secolo dopo, Ringo Starr decide di pubblicare un suo libro di foto. E in mezzo al muzzo ci mette anche la foto che aveva fatto a quei ragazzi, e che aveva conservato per 49 anni.
"Ho sempre pensato che fosse una gran bella foto. I loro sorrisi erano magnifici. Penso di averla scattata per ringraziarli di quella loro disarmante contentezza nel vedermi. Era un bel momento. Peace and love, ragazzi di quella macchina. Ma non siete più ragazzi, vero?" scrive Ringo nel libro.
Non sono più ragazzi, naturalmente. Ma finalmente hanno avuto la prova provata del loro racconto: non era una pallonata. E per brindare a questa rivincita è scattata la foto numero due. Quella di mezzo secolo dopo.
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